Appena finito due intense giornate di registrazione in studio, ho amato ogni momento, circondata da grandissimi professionisti (e amici), creando un nuovo percorso artistico che prenderà vita a brevissimo.
Mi sono sentita molto fortunata alla fine di queste giornate così creative e produttive, con così tanta professionalità intorno a me, e proprio per questo alla fine ho sentito un po’ di frustrazione a pensare a quanto noi artisti vediamo visti come dei pazzi visionari perditempo senza uno scopo nella vita.
Non so quanti anni di studio, preparazione, investimento ci siano stati cumulativamente in quella stanza, ma so che di sicuro la stima nei confronti di chi mi stava accanto è dal lato mio grande come quella che si potrebbe provare per un imprenditore a capo di un’azienda di 100 dipendenti che si è fatto da solo, perché questo siamo noi musicisti: 100 cappelli in testa, fatti da soli, cuciti a mano, con tanto impegno sulle spalle, in continuo investimento, in continua formazione, in continuo movimento.
La prossima volta che vedete un musicista, invece di chiedere “ma suoni ancora?”, come se venisse dato per scontato che prima o poi questa illusione finisca, chiedete “dove posso sentirti la prossima volta?” oppure “su che progetto stai lavorando ora?”.
La nostra non è un’illusione. È il nostro sogno che viviamo ogni giorno e per il qualche combattiamo ogni giorno.
Fortunata ad avere vicino a me dei soldati così preparati e compatti
Non so quanti anni di studio, preparazione, investimento ci siano stati cumulativamente in quella stanza, ma so che di sicuro la stima nei confronti di chi mi stava accanto è dal lato mio grande come quella che si potrebbe provare per un imprenditore a capo di un’azienda di 100 dipendenti che si è fatto da solo, perché questo siamo noi musicisti: 100 cappelli in testa, fatti da soli, cuciti a mano, con tanto impegno sulle spalle, in continuo investimento, in continua formazione, in continuo movimento.
La prossima volta che vedete un musicista, invece di chiedere “ma suoni ancora?”, come se venisse dato per scontato che prima o poi questa illusione finisca, chiedete “dove posso sentirti la prossima volta?” oppure “su che progetto stai lavorando ora?”.
La nostra non è un’illusione. È il nostro sogno che viviamo ogni giorno e per il qualche combattiamo ogni giorno.
Fortunata ad avere vicino a me dei soldati così preparati e compatti